Un decreto del 2010 dell’allora Ministro dell’Istruzione Gelmini indica gli autori significativi per lo studio della letteratura italiana nei licei senza alcuna menzione degli scrittori meridionali. Le “indicazioni” prevedono infatti quanto segue:
Dentro il secolo XX e fino alle soglie dell’attuale, il percorso della poesia, che esordirà con le esperienze decisive di Ungaretti, Saba e Montale, contemplerà un’adeguata conoscenza di testi scelti tra quelli di autori della lirica coeva e successiva (per esempio Rebora, Campana, Luzi, Sereni, Caproni, Zanzotto, ...). Il percorso della narrativa, dalla stagione neorealistica ad oggi, comprenderà letture da autori significativi come Gadda, Fenoglio, Calvino, P. Levi e potrà essere integrato da altri autori (per esempio Pavese, Pasolini, Morante, Meneghello...).
Nessun meridionale, nemmeno il premio Nobel Quasimodo, nemmeno il premio Strega Tomasi di Lampedusa. Nessuna menzione di Sciascia, Silone, Jovine, Gatto, Scotellaro, Sinisgalli, Vittorini, De Libero, né di tutti gli altri autori meridionali che hanno fatto grande la letteratura italiana del Novecento. Forse sono tutti impacchettati nei puntini sospensivi del decreto?
Per impedire una tale visione riduttiva il Centro di Documentazione sulla poesia del Sud ha iniziato una battaglia per far modificare tali “indicazioni” con un libro Faremo un giorno una carta poetica del Sud, sottotitolo Restituiamo la letteratura meridionale ai Licei (Ed. Delta 3, Grottaminarda), libro curato, a piú mani, da Alessandro Di Napoli, Giuseppe Iuliano, Alfonso Nannariello, Paolo Saggese, con una introduzione di Alessandro Quasimodo, figlio di Salvatore. L’opera verrà presentata venerdí 6 dicembre 2013, ore 17,30, a Venafro (Isernia), Biblioteca Comunale “De Bellis-Pilla”, Via Milano.
Per far conoscere maggiormente in campo internazionale la letteratura del sud dell’Italia la Federazione Esperantista Italiana aveva già pubblicato nel 2012 un’antologia di traduzioni in esperanto curata da Carlo Minnaja Pirandello kaj aliaj siciliaj aŭtoroj. In tale antologia, limitata agli autori siciliani, compare Pirandello con due commedie, due frammenti dai romanzi e tre novelle, e sono rappresentati Sciascia con un intero romanzo, Rosso di San Secondo con una commedia, Quasimodo con sette poesie, e, con frammenti di prosa, Capuana, Verga, Rapisardi, De Roberto, Dolci, Tomasi di Lampedusa, Vittorini, Brancati, Bufalino, Camilleri, Consolo, oltre a Ignazio Buttitta con una poesia tradotta dal dialetto siciliano.