La Federazione Esperantista Italiana (www.esperanto.it) sostiene con orgoglio la Giornata internazionale della lingua madre e il suo messaggio di giustizia linguistica per tutti. L'associazione ricorda le parole di Audrey Azoulay, direttore generale dell'UNESCO, che nel 2018 scrisse: "La nostra organizzazione condivide con il movimento esperantista valori comuni: speranza nella costruzione di un mondo pacifico, coesistenza armoniosa tra i popoli, rispetto della diversità culturale, solidarietà oltre i confini".

Le Nazioni Unite e i suoi stati membri hanno chiesto di raggiungere un'istruzione di qualità per tutti come il quarto dei diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030. Questo scopo può essere raggiunto dando a tutti e a tutte la possibilità di frequentare una scuola con insegnanti qualificati.

La Federazione Esperantista Italiana ricorda che c'è ancora un'altra condizione necessaria: che gli studenti e le studentesse possano ricevere un'istruzione in una lingua che capiscono. Se questo non avviene, si crea uno svantaggio per tutta la vita, negando la positività della frequenza scolastica, dell'insegnamento competente e degli investimenti nelle infrastrutture scolastiche.

Per questo motivo, l'UNESCO ha proclamato la Giornata internazionale della lingua madre il 21 febbraio, celebrata ogni anno. Mira principalmente a sottolineare i benefici educativi dell'uso della madrelingua nelle scuole, in particolare nelle scuole elementari. I bambini imparano a leggere e scrivere più velocemente in una lingua che conoscono pienamente - o, più precisamente, hanno uno svantaggio se devono iniziare l’educazione in una lingua che non conoscono, parzialmente o completamente.

La Giornata della lingua materna ci ricorda anche che in molte parti del mondo, molte lingue mancano di uno status ufficiale, i loro parlanti sono discriminati per questo e i loro valori culturali sono ignorati. La Federazione Esperantista Italiana ribadisce il suo credo e il suo impegno nell'istruzione per tutti, nella giustizia linguistica in ogni aspetto e in un mondo pacifico costruito attraverso l'educazione e la comprensione.