INDICE
1. Un italiano alla guida dell'esperanto mondiale.
2. Risoluzione approvata dall' 86° Congresso Mondiale di Esperanto.
3. Mesic' al Congresso Mondiale di Esperanto.
4. Brian Cowan per l'Esperanto.
5. Cercasi insegnanti
6. Nota di protesta dei Ministri degli Esteri di Germania e Francia.
7. Business Week sulla lingua inglese.
8. Interrogazione al Parlamento europeo sulla discriminazione linguistica.
9. Il dubbio dell’Herald Tribune
Un italiano alla guida dell’esperanto mondiale
Il Dr Renato Corsetti, professore di psicolinguistica presso l’Universita' La Sapienza di Roma ed autore di numerose opere di interlinguistica e psicolinguistica, e' stato eletto presidente dell’Associazione Mondiale di Esperanto, massimo organo, con membri in 119 paesi, nel campo della diffusione della lingua internazionale pianificata.
Il Dr Corsetti, che resterà in carica tre anni, succede a Kep Enderby, giurista australiano, e sara' affiancato da due vice: Humphrey Tonkin, professore di letteratura inglese all’universita' di Hartford (USA) e Lee Chong-Yeong, funzionario coreano di organismi internazionali.
L’Associazione Mondiale di Esperanto, membro consultivo dell’UNESCO e candidata al premio Nobel per la pace, ha già avuto nel passato (1956-60) un altro presidente italiano, il Professor Giorgio Canuto, scienziato di fama mondiale nel campo della medicina legale.(gb) (DIS 003 - 013)
RISOLUZIONE APPROVATA DALL' 86° CONGRESSO MONDIALE DI ESPERANTO
L'86° Congresso Mondiale di Esperanto, riunito a Zagabria, Croazia, dal 21
al 28 luglio 2001, avendo per tema "Cultura del dialogo -- dialogo tra le
culture",
preso nota che le Nazioni Unite hanno chiamato l'anno 2001 "Anno del dialogo
tra le civilta'",
ricordando che il movimento per l'Esperanto ha una lunga storia di azione
per avvicinare gli uomini fra loro sulla base dell'eguaglianza, al di la'
degli ostacoli causati dalle differenze culturali, dalla mancanza di
reciproco rispetto e persino da situazioni belliche, sin dagli sforzi di
Zamenhof per avvicinare le religioni del mondo e attraverso l'azione della
Universala Esperanto-Asocio per riunire famiglie divise nella prima guerra
mondiale, fino a iniziative attuali come per esempio l'utilizzazione
dell'Esperanto per comunicare tra popolazioni indigene (i cosiddetti
"Dialoghi Indigeni") e per avvicinare i popoli coreano e giapponese,
fa notare che:
-- come lingua internazionale svincolata da interessi statali o etnici,
l'Esperanto costituisce il tramite ideale del dialogo tra le culture;
-- attraverso oltre cent'anni la comunita' di coloro che parlano Esperanto
ha creato una tradizione di dialogo transnazionale e transculturale, che
merita pienamente di essere chiamata cultura del dialogo;
-- un dialogo efficace esige il rispetto delle diversita' delle lingue,
delle culture e delle idee, e richiede non solo apertura mentale ma anche
capacita' di ascoltare;
-- in aggiunta ai molti notevoli risultati raggiunti, l'Esperanto ha un
significativo potenziale non sfruttato come lingua di dialogo.
Di conseguenza, il Congresso
-- si congratula con le Nazioni Unite e l'Unesco, che hanno deciso di
lanciare azioni perche' si avvicinino e si comprendano direttamente le
persone comuni, senza la cui convinzione i governi sono sostanzialmente
impotenti;
-- in particolare chiede all'ONU e all'Unesco di continuare questa campagna
oltre l'anno 2001;
-- sottolinea che tali azioni richiedono una stretta collaborazione delle
ONG;
-- raccomanda che l'UEA offra all'ONU e all'Unesco la propria collaborazione
come organizzazione altamente qualificata, in modo unico, per definire, in
collaborazione con altre organizzazioni, le possibilita' e i limiti di tale
dialogo, e per realizzarlo;
-- fa notare che un efficace dialogo tra diverse culture su base
linguisticamente democratica esige che si consideri il bisogno di un nuovo
ordine linguistico internazionale;
-- fa appello a tutti coloro che parlano Esperanto, a tutte le
organizzazioni esperantiste locali, regionali, nazionali e internazionali e
a tutti coloro che sostengono le finalita' dell'Esperanto, a collaborare
nell'opera continua di conservazione e rafforzamento della cultura del
dialogo, che l'Esperanto rappresenta, e partecipare continuamente agli
sforzi delle Nazioni Unite e dell'Unesco per creare un dialogo tra le
civilta' su scala mondiale, che e' cosi' essenziale per lo sviluppo
pacifico della societa' umana.
Zagabria, 28 luglio 2001 (DIS 003 - 014)
Mesic’ al Congresso Mondiale di Esperanto
Il Presidente della Repubblica Croata Stjepan Mesic’ ha voluto essere presente alla cerimonia di apertura dell’86 ° Congresso Mondiale di Esperanto che ha avuto luogo nella capitale croata ed ha rivolto un saluto di benvenuto ai congressisti dichiarando tra l’altro: " Nel mondo moderno in cui i parametri fondamentali di civiltà sono l’uguaglianza e la parità di diritti di tutti i popoli l’Esperanto permette le stesse ed uguali condizioni fondamentali di dialogo. Con il rispetto e la conservazione delle lingue etniche, senza distinzione tra maggiori e minori, gli esperantisti realizzano la democrazia della comunicazione ed offrono possibilità di conoscenza e scambio tra le culture. A ciò contribuirà certamente anche il Congresso Mondiale di Zagabria". La presenza di Mesic’ al congresso è stata posta in risalto da tutta la stampa croata.(gb) (DIS 003 - 014)
Brian Cowan per l’esperanto
Il Primo Ministro della Repubblica D’Irlanda Brian Cowan è stato intervistato sul problema della lingua europea da Sean O Riain, addetto culturale presso la Repubblica Federale Tedesca ed esperto di interlinguistica, il quale gli ha consegnato il suo libro "L’Unione Europea e il Gaelico".
Nel corso dell’intervista, pubblicata dal quotidiano in lingua gaelica "LA’" (il giorno) Brian Cowan si è dichiarato favorevole alla soluzione esperanto affermando che l’esperanto rappresenterebbe "una chiave di giustizia nell’Unione europea".(gb) (DIS 003 - 015)
Cercasi insegnante
Qualificato di esperanto e inglese da parte di un’azienda giapponese con filiali in tutto l’estremo oriente. Condizioni: 150.000 yen mensili, viaggio aereo pagato e possibilità di alloggio in appartamento della società interessata. Informazioni: Etsuo Miyoshi
Nota di protesta dei ministri degli esteri di Germania e Francia
Vedrine e Fischer al presidente della Commisssione Romano Prodi per la proposta avanzata da alcuni funzionari di alleggerire il lavoro di traduzione di alcuni tipi di testi di natura politica (i libri bianchi e i libri verdi) riducendo le lingue di lavoro della Commissione stessa da tre (inglese, francese e tedesco) ad una soltanto (inglese). Nella nota si dichiara la proposta "inaccettabile" in quanto non farebbe che "favorire il monolinguismo", come riporta Le Monde in un lungo articolo del giorno 8 agosto in cui si ipotizza il fabbisogno di nuovi interpreti, in vista dell’allargamento dell’Unione ai paesi dell’est, in 2400 unità in dieci anni e si calcola si dovranno costruire per i figli dei nuovi funzionari europei ancora due scuole a Bruxelles ed una a Luxemburg.(gb) (DIS 003 - 017)
BusinessWeek sulla lingua inglese
L’articolo di copertina del settimanale economico statunitense Business Week reca un titolo nell’ultima edizione di forte attualità per le ditte europee a cui il periodico si rivolge in modo particolare: "The great english divide" : il grande inglese (cioè la lingua usata internazionalmente) divide- e più chiaramente, nel sottotitolo, "In Europa parlare la lingua franca separa chi ha da chi non ha", cioè i ricchi, che possono mandare i figli alle scuole inglesi o americane, non hanno problemi mentre i non ricchi restano indietro. Nell’articolo, di ben cinque fitte pagine, si accenna anche ai grandi profitti delle scuole di lingua inglese.(gb) (DIS 003 - 018)
INTERROGAZIONE AL PARLAMENTO EUROPEO SULLA DISCRIMINAZIONE LINGUISTICA
L’Onorevole Vitaliano Gemelli (PPE-DE) ha presentato un’interrogazione scritta sul tema: "Discriminazione linguistica nei confronti di cittadini italiani". L'iniziativa dell'eurodeputato e' dovuta all'informazione, fatta pervenire ai Parlamentari italiani, da uno dei redattori di Disvastigo, l'Agenzia di Stampa che si fa' portavoce delle istanze del mondo esperantista. Nella sua interrogazione, il parlamentare, ha chiesto alla commissione "se corrisponde al vero che su alcuni giornali europei appaiono annunci per ricoprire posti in uffici Socrates, Leonardo e per l’ufficio per la giuventu’ di Bruxelles, finanziati dalla Commissione; tali offerte sembrano essere rivolte prevalentemente a personale che sia perfettamente di madrelingua francese o inglese. Vorrei sapere, dopo una verifica puntuale, se questi fatti denunciati corrispondono al vero e se e’ ravvisabile un’ipotesi di discriminazione razziale sulla base della lingua o della nazionalita’, espressamente vietata dalle leggi belghe contro il razzismo e dell’articolo 211 della Carta Europea dei Diritti Fondamentali". (m.m.) (DIS 003 - 019)
Il dubbio dell’Herald Tribune
Nell’edizione di ieri il quotidiano britannico (Corriere della Sera del 23/8/2001) ha avanzato il dubbio che il ponte raffigurato nella banconota da 5 euro sia il ponte sul Gard, notissimo acquedotto romano della Francia meridionale, il che contravverrebbe alla regola Ue secondo cui le banconote euro non dovranno rappresentare alcun monumento reale. E ciò per non privilegiare alcun Paese della Comunità. Non ci si è accorti ,evidentemente, che, in un campo molto più importante di quello delle banconote, in quello della comunicazione, si conceda negli apparati comunitari gran favore ad una sola lingua, quella appunto dell’Herald Tribune che, sensibile come mostra di essere alla parità di diritti, dovrebbe denunciare tale situazione come fattore di discriminazione e di degrado linguistico e culturale. (gb) (DIS 003 – 020)
AGENZIA DI STAMPA DISVASTIGO
DISVASTIGO (che in esperanto significa "diffusione") è una nuova agenzia di stampa pensata per fornire notizie ed informazioni sui problemi della comunicazione, e in particolare:
* Gli episodi di discriminazione e intolleranza linguistica
* I disagi, infortuni e addirittura disastri causati dalla difficoltà di comprensione
* Il degrado sempre maggiore della lingua italiana a causa dell’uso smodato di termini inglesi (come il "question time" della Camera)
* Le iniziative che vengono prese in Europa a difesa delle lingue e delle culture e per la democrazia linguistica
* La proposta Esperanto
L’Esperanto è una lingua internazionale, non legata ad alcuna etnia, e che quindi non promuove certe culture a danno di altre, a differenza dell’angloamericano oggi o del latino, che al tempo dell’impero romano causò l’estinzione delle lingue allora esistenti come l’etrusco.
L’Esperanto è una lingua viva e di facile apprendimento, ed è intensamente usata da una comunità internazionale che l’ha fatta propria, spinta dal desiderio di comprendersi attraverso una lingua comune, cioè di tutti e di nessuno. L’Esperanto è usato nella vita quotidiana, nel turismo, nella letteratura, e in innumerevoli incontri internazionali dai contenuti più disparati: dall’interlinguistica all’informatica, dalla micologia alla musica rock.
Il nostro bollettino avrà presumibilmente cadenza mensile e sarà poco voluminoso. Inoltre sono disponibili diversi articoli e saggi, opera di scienziati di indubbia autorevolezza, che approfondiscono i nostri temi. La raccolta verrà ampliata via via, ma i primi contributi sono già disponibili qui. Ci auguriamo di essere ben accolti da voi ed anche apprezzati.
Il promotore:
Giorgio Bronzetti