Comunicato per la Giornata internazionale dei diritti umani
Un mondo di diritti umani è un mondo in cui tutti possono comprendere e essere compresi.
L'Associazione Esperantista Mondiale e la Federazione Esperantista Italiana (FEI, www.esperanto.it), in occasione del 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, richiamano a un'attenzione particolare sui rapporti tra lingue e diritti umani. Malgrado la discriminazione basata sulla lingua sia espressamente vietata nel secondo articolo della Dichiarazione, questo aspetto fondamentale della vita umana viene troppo spesso trascurato.
Quando scompare una lingua, con essa vengono persi tradizioni, memoria, immaginario e folklore. Studiare, crescere, lavorare in un ambiente linguisticamente ostile diventa una corsa a ostacoli.
È il caso – fra molti – dell'Iran, dove l'uso di lingue come curdo, arabo, azero fino a idiomi locali come balochi, luri e mazanderani viene represso in ogni aspetto della vita pubblica, dai media al mondo dell'educazione: dall'obbligo per i genitori di poter scegliere il nome dei propri figli soltanto da una lista compilata dal governo nell'unica lingua ufficiale riconosciuta, ossia il persiano, al settore scolastico, dove gli studenti sono limitati ad un'educazione esclusivamente in persiano. Questo è soltanto uno dei possibili esempi, un altro - forse meno eclatante ma comunque evidente - è l’Unione Europea, dove le aziende e i cittadini italiani sono penalizzati dalle politiche europee che promuovono l’inglese, il francese e il tedesco.
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Bilinguismo segreto in Africa
Il Togo è un Paese africano con una popolazione di quasi 7 milioni di abitanti. La lingua ufficiale dello Stato è il francese. Il numero di lingue locali è stimato tra 30 e 42. Due di esse, Ewe e Kabyya (Ewe e Kabiye), sono riconosciute come ufficiali, e l'Ewe è effettivamente usata come lingua ponte nazionale.
Il Ghana è un altro Stato, anch'esso situato nel continente africano: vi vivono circa 22 milioni di persone. Anche la lingua ufficiale di questo paese è di origine europea: l'inglese. Le lingue locali raggiungono il numero di 35-50. Tra queste, undici hanno ricevuto lo status ufficiale, mentre Twi (Twi) è usato come lingua ponte.
Monato ha intervistato il Prof. Koffi Ganyo Agbefle. È ricercatore presso il dipartimento di lingua francese dell'Università del Ghana, con sede a Legon, Accra. Dal 2013 è responsabile della ricerca all'interno del suo dipartimento universitario ed è coordinatore del laboratorio DELLA (Didactics and Teaching of Languages and Literatures in Africa, (Didattica e insegnamento delle lingue e letterature in Africa). Agbefle conduce diversi progetti di ricerca in Africa, Europa e Canada. Ha scritto venti articoli scientifici apparsi su riviste internazionali. I suoi temi di ricerca più comuni sono: politica linguistica, insegnamento del francese come lingua straniera, sociolinguistica delle lingue francese e africana, diritti linguistici e diversità culturale. Ha gentilmente accettato di spiegare la complessa e diversa situazione linguistica che attualmente caratterizza i due paesi sopra menzionati.
- Scritto da M. Ripani - Monato
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