Negli ultimi 13 anni dalla riacquistata indipendenza questo Istituto Tecnico si è orientato nei rapporti internazionali verso le lingue dell’Europa centrale ed occidentale con un impiego sempre più frequente dell’inglese, francese, tedesco, polacco ed esperanto, al posto del lituano e del russo che venivano usati precedentemente. In seguito ai contatti e stage tenuti in lingua inglese con il fondo svedese BITS si è creato un laboratorio di direzione automatizzata di trasmissioni elettriche. Un insegnante brasiliano, ospite della scuola, ha tenuto un corso di esperanto come strumento propedeutico per l’apprendimento delle lingue. L’inglese è risuonato nei seminari del programma FARE durante gli stage dei lettori e studenti. Con il tedesco abbiamo avuto rapporti di collaborazione con le regioni di Lipsia e Weilburg. Dei progetti di collaborazione interstatale lituano-belga attraverso il francese hanno portato il nostro istituto all’Università del Lavoro di Charleroi e all’Accademia Postale di Bruxelles e per mezzo della lingua internazionale alla Commissione Europea. Il francese è stata una delle lingue principali di cui si sono serviti 13 nostri profesori per i loro stage presso l’Università del Lavoro di Charleroi e in diverse istituzioni di Bruxelles ed ha permesso di contattare i rappresentanti della ditta ANB di Liegi.
Grazie a questi contatti sono nate nuove iniziative, programmi di studio, laboratori……In occasione della conferenza scientifica della facoltà di Meccanica le relazioni sono state tenute in lituano, francese ed esperanto. In quest’ultima lingua si è ascoltato un rapporto sulla struttura dell’Unione europea. Anche nella conferenza internazionale della Facoltà di Elettrotecnica vi sono state tre lingue di lavoro: lituano, francese e tedesco.
Inoltre l’Istituto Tecnico di Vilnius partecipa alle attività dell’Agenzia intergovernativa dei Paesi Francofoni ed ha presentato a Sofia un programma di insegnamento bilingue per la Lituania. Ci aspettiamo risultati positivi dell’insegnamento bilingue (lituano-francese) ai tecnici postali dal settembre 2005. A questo progetto didattico bilingue stanno lavorando specialisti di francia, Canadà, Romania, Lituania, Belgio, Slovenia, Polonia, Mecedonai, Bulgaria , Moldavia ed altri paesi attendono il loro turno. Dall’inizio del prossimo anno scolastico in due scuole professionali (di Alytus e Klaipeda) inizierà un corso di francese con terminologia professionale.
Per la diversità linguistica esistente in Europa il multilinguismo diventa una necessità inevitabile ed un problema quotidiano sia per i docenti sia per gli studenti. Il multilinguismo determinerà il nostro successo nel mercato degli specialisti nell’Unione europea. Ma quanto costa questo studio delle lingue ?!
La Giornata delle Lingue Europee del 2002 è stata una buona occasione per riflettere su quanto costa all’Europa (e anche a tutto il resto del mondo) l’apprendimento di una seconda lingua comune oltre la propria. A dire il vero qualche centinaio di milioni di dollari di spesa per i servizi linguistici delle organizzazioni internazionali sono una inezia di fronte alle spese necessarie per imparare una lingua nazionale obligatoria per tutti come strumento di comunicazione universale.
Qualunque persona di media intelligenza può apprendere una lingua straniera. Secondo le ricerche dell’Accademia Ungherese delle Scienze sono necessarie più o meno 2000 ore, cioè un anno di lavoro intenso, per acquisire una lingua ad un livello che consenta un suo impiego per le necessità quotidiane e professionali. Purtroppo però anche allora non si raggiunge il livello della lingua materna, specialmente per l’inglese.
Ogni anno circa l’1,5% della popolazione si affaccia al mercato del lavoro come nuovo gruppo con conoscenza linguistica. Per esempio in Germania l’1,5% costituirebbe 1.200.000 di cittadini che dovrebbero ognuno studiare l’inglese 2000 ore, in Francia , che ha 60 milioni di abitanti, 900.000 cittadini non dovrebbero fare niente altro che studiare inglese per un anno. Se calcoliamo il valore di un’ara di lavoro in 5 euro si lavora gratis per 10.000 euro. Di conseguenza in Germania un anno di studio del nuovo gruppo dell’1,5% raggiunge 2,4 miliardi di ore e costa 12 miliardi di euro in un anno! I cittadini francesi dovrebbero studiare 1,8 miliardi di ore e ciò costerebbe 9 miliardi di euro!
Per la Lituania: 1,5% di 3,5 milioni di abitanti fa 52.500 persone X 2.000 ore a testa = 105 milioni di ore per imparare l’inglese X e euro = 525 milioni di euro (o 1,8 miliardi di lidi).
Dei 400 milioni di abitanti dell’Ue 340 milioni sono non di lingua inglese. 5 milioni di cittadini europei ( o 1,5%) dovrebbero ogni anno imparare perfettamente l’inglese (ogni anno una nuova generazione di 5 milioni). Ciò richiederebbe 10 miliardi di ore di lavoro o 50 miliardi di euro all’anno.
Ora, se tutti gli abitanti del nostro pianeta (6 miliardi di uomini dei quali solo 400 milioni sono di lingua inglese) dovessero imparare l’inglese, dovrebbero affacciarsi sul mercato del lavoro 90 milioni di giovani con conoscenza dell’inglese. Ciò significherebbe 180 miliardi di ore di lavoro con un costo di 900 miliardi di euro o 1000 miliardi di dollari.
Nel 1999 i 15 maggiori paesi hanno speso in totale per la difesa 570 miliardi di dollari. L’insegnamento dell’inglese richiederebbe quasi il doppio.
La scelta, in tempi di globalizzazione, di una lingua nazionale comune per la comunicazione internazionale non solo significherebbe il rifiuto delle altre lingue nazionali ed una provocazione verso di queste ma provocherebbe un regresso dell’economia dei paesi non favoriti, un abbassamento del tenore di vita e disparità di possibilità per coloro che parlano altre lingue . Solo l’impiego di una lingua neutrale garantisce la parità ed impedisce discriminazioni.
L’esperanto si è evoluto con più di cento anni di vita e ha dimostrato le sue possibilità nei campi della cultura, della scienza interlinguistica e della comunicazione. Può essere un buon candidato per la seconda lingua del mondo. L’Istituto Tecnico di Vilnius ha preparato un progetto “Per Esperanto al lingvoj de Europo” (con l’esperanto alle lingue d’Europa) che ha presentato nel 2002 al fondo dell’Ue “Education and Culture Socrates”. Imparare l’esperanto richiede solo 200 ore, cioè un decimo dell’inglese. Di conseguenza anche i costi sarebbero dieci volte minori.
Ai giorni nostri, in cui l’idea di una lingua ausiliaria neutrale non è abbastanza popolare e le soluzioni vengono determinate dalla struttura economica dei vari paesi, si deve sottolineare l’importanza di un equilibrio razionale nello studio delle lingue . Gli aspetti psicologici del multilinguismo, la diversità linguistica dell’Ue, l’identità nazionale e l’idea della casa comune europea con culture diverse influiranno certamente in modo favorevole sull’espressione del multilinguismo.
Oggigiorno si deve perfezionare la conoscenza delle lingue studiate alla scuola media (inglese, francese, tedesco). Ciò vale in particolare per i professori più anziani che non hanno avuto ai loro tempi la possibilità di usare dei metodi efficaci di studio delle lingue. Se qualcuno dice che la migliore lingua internazionale sarebbe l’inglese si tratta senz’altro di un cittadino di un paese anglofono. Tuttavia tutte le lingue, non solo l’inglese, arricchiscono lo spirito e procurano una maggiore gioia di comunicare. Ciò avviene anche col francese, il tedesco, lo spagnolo, l’italiano che sono ugualmente internazionali poiché hanno superato i confini dei paesi d’origine.
Tabella comparativa dei costi:
Paese(comunità) |
Abitanti (milioni) |
% annuale di nuovi lavoratori |
Milioni di nuovi lavoratori |
Ore di studio necessarie a testa |
Totale tempo necessario (miliardi di ore) |
Valore di un’ora di lavoro |
Costi annuali (miliardi) |
Lettonia |
3,5 |
1,5% |
0,0525 |
2000 |
0,105 |
5€ |
0,5 (€) |
Francia |
60 |
1,5% |
0,9 |
2000 |
1,8 |
5€ |
9(€) |
Germania |
80 |
1,5% |
1.2 |
2000 |
2,4 |
5€ |
12 (€) |
Unione europeaapa Unio |
340* |
1,5% |
5 |
2000 |
10 |
5€ |
50 (€) |
Comunità mondiale |
5600 * |
1,5% |
90 |
2000 |
180 |
5€ |
1000 ($) |
* Totale abitanti senza anglofoni.
Conclusioni:
I 15 maggiori paesi nel 1999 hanno speso per la difesa 570 miliardi di dollari.
Lo studio di una lingua straniera (inglese) costerà alla comunità mondiale 1000 miliardi di dollari
Lo studio di una seconda, terza…lingua straniera costa fino al 30% meno
Lo studio dell’esperanto costerebbe dieci volte meno
Lo studio di lingue estere dopo l’apprendimento dell’esperanto costerebbe fino al 50% meno
Fino all’età di 40 anni si dovrebbe cercare di imparare quante più possibile lingue europee ed imparare l’esperanto come strumento propedeutico
Dopo i 40 anni perfezionare le lingue studiate a scuola.
Con la stessa metodica sarebbe possibile calcolare i costi dell’apprendimento di qualunque lingua e, dividendo il totale per il numero di tutti i parlanti la lingua, ottenere il coefficiente della internazionalità di comunicazione di tale lingua.
Algimantas PILIPONIS
Direttore dell’Istituto Tecnico di Vilnius
Da Litova Stelo n.2/2004