Daniele Binaghi, ben noto nel mondo esperantista per i suoi viaggi e per le sue iniziative a favore della lingua internazionale, non è nuovo ad un progetto che vede la traduzione in esperanto di un fumetto: lo abbiamo intervistato riguardo all’esperantizzazione di Rat-Man, lo risentiamo adesso riguardo ad un’operazione analoga su Diabolik… |
MA: Dopo Rat-Man un altro celebre eroe del fumetto "parla" esperanto… quando e come è nato questo nuovo progetto?
DB: Come ben sai, Rat-Man lo presentammo durante Lucca Comics & Games 2007, nello stand gestito dagli esperantisti lucchesi; l'anno successivo, allo stesso stand, incontrai Nicola Morandi, esperantista pistoiese e, assieme alla moglie, appassionato di Diabolik. In quell'occasione, Nicola mi disse di aver molto apprezzato l'edizione del Rat-Man, e mi chiese se pensavamo di proseguire con quel personaggio o con qualcosa di diverso; nel qual caso, aggiunse, "Diabolik potrebbe essere il vostro uomo". Ci rimuginai un po' sopra, e poi contattai il Diabolik Club, dove il cortesissimo Lorenzo "Lorenz" Altariva mi diede le informazioni che mi servivano e, importante, i contatti giusti: scrissi così a Mario Gomboli, direttore generale di Astorina, la casa editrice di Diabolik, che fin da subito si disse entusiasta dell'idea e ci facilitò alquanto la realizzazione.
MA: Quante persone sono state coinvolte questa volta?
DB: Un po' meno dell'altra volta, principalmente perché gli ingranaggi, ormai consolidati, avevano bisogno solo di un'oliatina. Quindi, solo due traduttori, e tre revisori (di cui due stranieri, dato che ci teniamo che la traduzione non contenga "italianismi"). Più alcuni aiutanti di campo, come i citati Lorenz e Nicola, che si sono occupati di alcuni testi che aiutano ad inquadrare il personaggio Diabolik ed il mondo del collezionismo che gli gira attorno.
MA: Quali sono state le difficoltà maggiori che avete incontrato (se ne avete trovate)?
La difficoltà principale è sempre quella della traduzione dei suoni disegnati all'interno delle tavole: non è facile infatti modificarle, perché bisogna in parte ridisegnare la tavola, ma è un'operazione necessaria se non si vuole che alcune parole risultino "dissonanti" a causa della differenza nella pronuncia di alcune lettere (un esempio per tutti: "click" in esperanto si pronuncerebbe "zlizk"…). Abbiamo poi passato un po' di tempo a decidere quali nomi propri e geografici tradurre, e come: le sorelle Giussani, autrici di Diabolik, hanno posizionato le sue prime avventure in una zona immaginaria tra la Francia e la Svizzera, ed i nomi andavano di conseguenza; noi li abbiamo esperantizzati quasi tutti, lasciando però intatta "Clerville", un po' come omaggio alla tradizione ed un po' perché riteniamo che se ne intuisca chiaramente la pronuncia francese.
MA: Chi si è occupato della traduzione?
DB: Io ed un altro veterano del progetto RoMEo, l'amico (nonché presidente del Vicenza Esperanto Centro) Filippo Zanoner. Come detto, però, coadiuvati da tre inflessibili correttori: Mirella, Miĥail e Philippe.
MA: Com'è stato accolto il fumetto dal pubblico?
DB: Spero bene, nel senso che esce oggi 15 luglio dai locali della tipografia. Il primo banco di prova è già stato superato: il Diabolik Club ne ha già ordinate 100 copie, di cui 60 per i propri soci ed una quarantina disponibili durante le fiere e mostre del fumetto a cui parteciperanno; abbiamo infatti raggiunto un accordo di partenariato, che ha radici già nel fumetto, contenente come detto un pezzo scritto proprio su fan e collezionismo da uno dei massimi conoscitori dell'ambiente.
MA: Dov'è possibile trovarlo?
DB: Dunque, a parte agli stand esperantisti e del Diabolik Club alle varie mostre, il fumetto è reperibile presso Edistudio (www.edistudio.it), la casa editrice che, assieme alla Federazione Esperantista Italiana e, di nuovo, alla Gioventù Esperantista Italiana, si è sobbarcata l'onere e l'onore di questa pubblicazione. Oltre, ovviamente, agli incontri esperantisti nazionali ed internazionali (Diabolik farà la sua comparsa ufficiale in Polonia, all'UK, e in Slovacchia, allo IJK).
MA: Ci sono in programma altri progetti di traduzioni in esperanto di fumetti?
DB: "Mai dire mai", come dice uno dei personaggi della storia. In realtà, durante la preparazione de "La Reĝo de la Teroro" abbiamo già parlottato, con l'editore, sia di possibili seguiti sia di nuovi personaggi del fumetto italiano (e ce ne sono tanti: da Corto Maltese a Lupo Alberto, da Dylan Dog alle Sturmtruppen) da tradurre in esperanto e da presentare, così, al mondo intero. E, anche, di un personaggio che, nato per la presentazione di Rat-Man di 2 anni fa, preme (e quanto è insistente! sapessi…) di entrare a far parte del mondo del fumetto a tutti gli effetti: SuperZam, la caricatura supereroistica del buon vecchio Zamenhof. Mai dire mai, quindi… Ed ora, scusami, ma vado a sprangare porte e finestre, perché con Diabolik in giro non si sa mai!