Marco Raiti e' autore di "Omicidi nel 2117", romanzo sospeso tra i generi – giallo, fantascienza, fantasy - in cui e' forte il legame tra la vicenda narrata e molti temi dell'attualità, in particolare i conflitti di religione e di cultura. |
| Il libro presenta un "domani" figlio dell'olocausto nucleare, in cui la "famigerata razza Ariana era quasi scomparsa dalla terra": veramente il futuro, almeno nella letteratura, lasci poco spazio per la speranza? Il futuro immaginato nel mio romanzo non è propriamente solo figlio di catastrofiche guerre con relativi bombardamenti nucleari; purtroppo altri scellerati comportamenti dei contemporanei anche meno dirompenti od eclatanti, generano inevitabilmente un avvenire veramente poco auspicabile. L’assoluta mancanza di una coscienza ecologica globale che possa produrre misure concrete ad evitare un disastro climatico e/o la perseveranza a mantenere o addirittura incrementare sperequazioni economico sociali tra popoli e tra estrazioni sociali diverse di una stessa comunità , porterà , nella tesi del mio romanzo, inevitabilmente a questo risultato futuro. Ma per non scoraggiare un certo tipo di lettore voglio assicurare che la vicenda narrata è ricca di colpi di scena. e il vero protagonista del romanzo è l’amore: l’amore provato dal personaggio principale per una donna, ma soprattutto, l’amore per l’uomo e il suo destino in senso lato. |
2) La vita degli umani è completamente trasformata - rispetto al passato - dalla tecnologia: non si e' sentito un po' Jules Verne scrivendo questo libro?
E’ la seconda volta che, parlando del mio romanzo, si cita il nome del grande scrittore del passato Jules Verne.
In particolare, Roberto Bertoni, nella sua recensione , definisci elementi verniani:lo stupore di Black per le innovazioni sottoterra e le spiegazioni degli abitanti di laggiù.
Io non posso che esserne lusingato, consapevole che il solo nominare il più grande maestro di fantascienza di tutti i tempi, parlando del mio romanzo, non può che inorgoglirmi.
Ma ciò non deve e non può farmi staccare i piedi da terra per farmi volare in un farneticante illusione.
3) Il ruolo dell'esperanto nel suo libro
Nel mio romanzo l’Esperanto è un simbolo di primaria importanza.
In una società multiculturale ideale, in un mondo da sogno, probabilmente non realizzabile pienamente, l’importanza di un idioma neutro, cioè che non rappresenta una singola cultura linguista, ma che al contrario è l’espressione globale dell’essenza degli idiomi principale del pianeta, diventa indispensabile.
Nei secoli (come riporto più dettagliatamente nell'appendice del libro) i popoli dominanti o dominatori, sia dal punto di vista coloniale, ma anche solo da quello economico, impongono la loro cultura e inevitabilmente la loro lingua, opprimendo le colture e gli idiomi dei dominati e delle minoranze.
Questo determina e favorisce la sperequazione culturale togliendo dignità alle colture minori o solo alle meno diffuse e fortunate.
Ecco perché l’Esperanto !
Allo stesso modo e per lo stesso principio, una comunità che progetta ed idealizza un prototipo di mondo migliore, realizza, nel mio romanzo, la pari dignità delle fedi religiose con la professione dei relativi culti all’interno di un simbolico quanto fantasmagorico tempio frastagliato da 77 anse, una per ogni credo compresa, quella atea.
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OMICIDI NEL 2117
romanzo di Marco Raiti
ZONA 2009
pp. 136 - EURO 14
ISBN 978 88 6438 056 8
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“ RECENSIONE DELLO SCRITTORE ROBERTO BERTONI. “
Caro Marco,
Ho letto volentieri OMICIDI NEL 2117.
Si tratta di un libro a lettura scorrevole e chiara. L'anticipazione è di
taglio utopico (NOVA ESPERO) e, sul piano fantascientifico, presenta
elementi verniani (lo stupore di Black per le innovazioni sottoterra e le
spiegazioni degli abitanti di laggiù). Il fantastico sembra determinarsi
nelle parti finali con la sospensione tra sogno e realtà, con quel
meccanismo strutturale di "esitazione" che Todorov descrive nel suo saggio
su questo argomento. C'è un mistero da risolvere, C'è un intrigo amoroso. Ci
sono discussioni e delucidazioni sulla società terrestre com'essa potrà
essere nel futuro dopo guerre e devastazioni.
Distinti saluti