Era questa l'atmosfera d'incomprensione e di odio che regnava a Bjalistok, dove nacque l'Esperanto come desiderio di pace e atto di amore verso l'umanità.

La piazza del mercato è piena di gente in movimento. Si sente un forte brusio di passi e di voci. Risaltano i colori tra le ceste e i legumi: i verdi scialli delle donne della campagna lituana, pelli di pecora, abiti grigi dei soldati, cappotti di cammello, uniformi blu degli impiegati russi, fasce bianche, colletti rossi, aquile d'oro, ornamenti d'argento ... .

Delle donne bisticciano con un tedesco che tira sul prezzo. Accorre gente. Si forma un capannello di curiosi. Intervengono i gendarmi. Le donne si lamentano nel dialetto lituano. I poliziotti non comprendono.

"Parlate russo! - minaccia l'ufficiale - solo russo, non questa linguaccia! Questa è terra russa!" Un polacco protesta tra la folla... dove? Eccolo. Gia è stato preso dai gendarmi. I presenti tremano, contro la propria volontà. L'uomo viene allontanato tra affilate baionette, in arresto. Tutti tacciono. I polacchi onorano il martire con un saluto ma i tedeschi e gli ebrei non si tolgono il berretto. "Finalmente cesserà d'insultarci" mormora un vecchio con una lunga barba. La collera arde negli occhi dei polacchi, lo scherno in quelli dei russi.

Che cosa sanno questi uomini gli uni degli altri? Che anche loro hanno un cuore, conoscono la gioia e il dolore, amano la casa, la moglie e i bambini? Un simile pensiero nemmeno li sfiora. Esistono solo ebrei, russi, polacchi, tedeschi... Non uomini, solo genti. Nella propria casa si fanno entrare solo dei connazionali. Una giovane polacca viene scacciata di casa con la maledizione dei genitori se si promette a un russo.

Dei lituani si ride: "sono solo dei paesani!". La loro poesia e il loro risveglio nazionale? Secondo i polacchi: "un intrigo russo", secondo i russi: "una cosa pagata dai tedeschi". Di più nessuno sa a causa della loro difficile lingua. Degli ebrei si raccontano strane cose misteriose la sera nelle chiacchiere delle rammendatrici slave.

"È scomparso un bambino due giorni prima della Pasqua ebraica. Sulla porta della sinagoga si vede una piccola macchia rossa sotto una scritta illeggibile. Chi può capire quella brutta scrittura ebraica? Sembra terribile ... .

Anche gli sguardi della folla degli ebrei sulla scalinata della sinagoga apparivano strani. È vero che gli ebrei ucciderebbero dei bambini per procurarsi del sangue secondo un rito occulto? Per loro poi il panettiere cuoce strani dolci..." Così corrono le voci. Poi il bambino viene ritrovato ma la voce si è sparsa e ha fatto presa sugli spiriti.

Queste calunnie facevano già indignare il piccolo Zamenhof a Bjalistok. Che fare perché gli uomini non commettano degli errori cosi abominevoli? Da tali credenze ed incitamenti possono derivare delle vere catastrofi.

(da Vita di Zamenhof di Edmond Privat, traduzione dall'esperanto di Giorgio Bronzetti).