Con lo sviluppo della scienza e della tecnica migliorano sempre più le condizioni della comunicazione internazionale. Questo fatto offre grandi opportunità anche ai buddisti di molte località sparse nel mondo.

Tuttavia, il problema della diversità linguistica si presenta come una barriera non facilmente superabile.
Di solito, è molto difficile imparare le lingue straniere. Un esempio di ciò lo presenta il sistema didattico cinese. Sebbene in Cina tutti gli studenti comincino ad imparare l’inglese nella scuola elementare e persino negli asili d’infanzia, e possano studiarlo in quasi tutti gli istituti scolastici buddisti e nelle università, risulta assai raro trovare buddisti capaci di parlare di buddismo in inglese. Da ciò si deduce che lo sforzo di insegnare e imparare la lingua inglese è pressochè inutile. 
Esiste un’altra soluzione per superare la barriera linguistica nella nostra comunicazione? La risposta è certa: adottare l‘esperanto per propagandare e diffondere il buddismo!
L’esperanto è una lingua inventata, facile, usata utilmente e largamente in convegni su ogni specie di argomenti in molte nazioni. Dopo un breve periodo di studio, è già possibile usarlo efficacemente per comunicazioni internazionali ad un livello più alto di quello ottenibile studiando e imparando altre lingue. 

Ne è un esempio il fatto che, nella nostra nazione, la Cina, quasi tutte le traduzioni dal cinese in altre lingue sono eseguite da traduttori professionisti, mentre le traduzioni dal cinese in esperanto sono fatte soltanto da semplici esperantisti cinesi. Dunque, c’è un qualche vantaggio nell’adottare l’esperanto nella comunicazione buddista.

Facilità: normalmente, è necessario dedicare lungo tempo e grande energia per “impadronirsi” di una lingua straniera, mentre, per “possedere” l’esperanto, occorre soltanto un decimo di quel tempo e di quella energia. Se si applica lo stesso impegno, che si usa per la studio delle lingue, anche per studiare l’esperanto, è possibile imparare ad usarlo in breve tempo. Attraverso i cosiddetti “metodi intensivi”, si può raggiungere un livello di conoscenza media in non più di un mese di studio.
Vasta applicabilità: benchè il numero di persone, che nel mondo conoscono e sono capaci di usare l’esperanto, non sia paragonabile a quello di chi conosce una delle più parlate lingue nazionali, come l’inglese, lo spagnolo, il cinese o altre, esso viene usato in quasi tutto il mondo ed è possibile trovare persone che parlano esperanto nelle più diverse località. 
Precisione: grazie alla sua regolarità e facilità, l’esperanto offre la possibilità di esprimere le idee con grande precisione. Ciò evita errori di comprensione nella comunicazione. Pertanto, è possibile fare di esso il nostro mezzo di comunicazione e specificamente di traduzione di scritti sul Buddismo. Se noi prima di tutto traduciamo le opere buddiste in esperanto, gli esperantisti di diverse nazioni potranno tradurle facilmente nelle loro lingue. Questo sarà certo molto più semplice ed efficace, che dover imparare molte lingue per tradurre in esse quelle opere. 
Stesso ideale: i veri “esperantisti” sono amanti della pace ed essi stessi si impegnano per la pace nel mondo, allo stesso modo dei veri buddisti. Gli esperantisti possiedono un’intima affinità con i buddisti e contribuiscono volentieri alla costruzione della pace, con energia ed entusiasmo. Ed è proprio per questo, che molti di essi ci aiutano nel nostro lavoro di buddisti per l’esperanto. Ecco qualche significativo esempio.
Nel mondo, esistono due organizzazioni buddiste per esperantisti: EBLE (Lega Buddista Esperantista) http://esperanto.us/budhana.html  e JELBE (Lega Giapponese Buddista Esperantista) http://www001.uppso-net.ne.jp/jble/Budhismo.html.
Ambedue hanno dato un grande contributo alla propaganda del Buddismo attraverso l’esperanto. Inoltre, è stata lanciata in Cina, circa dieci anni fa, la speciale rete BRE (Rete Buddista Esperantista). Il monaco esperantista Miaohui ha iniziato da qualche tempo a tradurre in esperanto opere buddiste. Fino ad ora, sono stai tradotti con successo cinque libri, edite due brossure e prodotti tre dischi di traduzioni con voce registrata. Sia le brossure che i dischi vengono distribuiti in più di dieci nazioni. È degno di nota che, durante il lavoro di Miaohui, molti esperantisti, sia cinesi che stranieri, hanno intensamente aiutato nelle traduzioni, e che alcune di queste sono state poi tradotte a loro volta nella lingua dei traduttori. Inoltre, vari membri di BLE e di JBLE hanno tradotto in esperanto opere buddiste. 
Il Monastero Tiefori, che si trova vicino alla città di Xi’an, è l’unico monastero cinese dove si può studiare contemporaneamente l’esperanto ed il Buddismo in ambiente esperantista. In quel monastero, si svolgono svariate attività esperantiste oltre a quella dello studio del Buddismo. Tutti gli esperantisti sono benvenuti nel monastero  dove, a cominciare da tre anni or sono, decine di praticanti l’esperanto, di diversa nazionalità, hanno soggiornato, studiato il Buddismo e si sono scambiati informazioni in esperanto. Dall’anno 2013, nel monastero si svolgono un incontro d’inizio anno ed una scuola estiva di esperanto in collaborazione con organizzazioni esperantiste. Se buddisti di diverse nazioni si interessano all’esperanto e non hanno la possibilità di studiarlo, noi siamo sempre disponibili a dare aiuto per il suo insegnamento nel monastero e, all’occorrenza, anche al di fuori di esso. Infatti stiamo preparando anche un corso o una scuola internazionale di Buddismo. Il nostro piano prevede che gli studenti/corsisti frequentino inizialmente un corso intensivo di esperanto della durata di un mese, per poi studiare direttamente Buddismo in esperanto, per la durata di qualche mese nel monastero. Ogni aiuto per questo progetto è benvenuto.
In aggiunta agli appena citati esempi, l’esperanto viene usato più largamente in diverse religioni. Durante vari congressi ed eventi di organizzazioni esperantiste, sia nazionali che internazionali, vengono spesso programmati incontri di discussione e conferenze su temi religiosi. Questo offre agli esperantisti ottime occasioni per conoscere le religioni grazie all’esperanto. Proprio per questo, io propongo che i buddisti, ed anzitutto le organizzazioni buddiste nonché i colleghi di diverse nazioni, prendano in considerazione l’esperanto e procurino di creare le condizioni favorevoli per il suo uso negli argomenti del Buddismo, affinchè sempre più uomini nel mondo ricevano vantaggio nel suo studio attraverso l’esperanto.