DISVASTIGO
www.disvastigo.it DIS356 10/3/08
L'ultimo libro di Andrea Chiti-Battelli :
L'Europa intera parlera solo inglese?
Per una interlinguistica scientifica
Franco Angeli Editore
Ne ha una certa quantita' l'Associazione Allarme Lingua del cui consiglio scientifico è membro l’autore. Costa 12 euro.
Si puo' ordinare a Alfredo De Sipio . P.za Templi Romani 66100 Chieti
Comprando il libro da Allarme Lingua si aiuta questa meritoria (anche per l'esperanto) Associazione, che ha bisogno di sostegno.
Il multilinguismo non solo è utile, ma indispensabile per l'alta cultura e in
genere per l'élite. Ma per i più, e soprattutto per la comunicazione internazionale a tutti i livelli, è sempre più indispensabile una lingua franca unica. Questa lingua è oggi di fatto l'inglese, e non può esser se non così, data la superiorità in tutti i campi degli Stati Uniti e il peso ulteriore del mondo angloparlante. Ma, come ogni lingua viva in posizione dominante (es. il latino dell'Impero romano, che distrusse a poco le lingue europee dei popoli ad esso soggetti) così accadrà fatalmente con l'inglese.
L'unico modo per preservare tali lingue, in Europa e nel mondo, è quello dell'adozione di una lingua franca pianificata, come l'esperanto (il solo pronto per l'uso), lingua non materna per nessuno e perciò non glottofaga. Certo la sua adozione è oggi utopistica perché, come si è detto, una lingua s'impone come lingua franca non per la sua facilità e adeguatezza allo scopo, ma per la forza del potere che la sostiene: il che significa che il problema di una lingua franca è un problema non linguistico ma anzitutto politico. Perché dunque l'esperanto sia attuale, occorre che nasca un vero Stato federale europeo che lo adotti, per metter tutti i suoi popoli su un piede di parità e salvare così i loro idiomi (e in futuro quelli del mondo). E il riconoscimento di queste verità che l'autore chiama interlinguistica «scientifica», riferendosi non solo al campo teorico ma anche e soprattutto a quello pratico .Del tutto priva di praticità, e perciò destinata a sicuro fallimento, a beneficio della supremazia definitiva dell'inglese, è invece la proposta, in genere di autori francesi, dell'uso contemporaneo di più lingue franche - che pochi sarebbero in grado d'imparare - nell'illusione di garantire così alla loro lingua la posizione dominante che aveva un tempo.
Alla confutazione di alcune delle loro opere più recenti - alla luce dei concetti sopra espressi - è dedicato essenzialmente questo volume.
Andrea Chiti-Batelli, fiorentino, è stato per venticinque anni, quale Consigliere parlamentare del Senato, Segretario delle Delegazioni parlamentari italiane alle Assemblee europee. Ha a lungo studiato i problemi dell'unificazione europea, collaborando a riviste quali: «Affari Esteri» (Roma), «Federalismo e Libertà» (Bologna), «Il Pensiero Mazziniano» (Forlì). Su questo tema ha pubblicato altresì varie opere, fra cui ricordiamo almeno Mass media e società europea, Manduria Lacaita, 1977; I «poteri» del Parlamento Europeo, Milano,Giuffrè, 1981; L'idea europea nel pensiero di Altiero Spinelli, Manduria, Lacaita, 1989 e L'Union de l'Europe au tournant du siècle, Nizza, Presses d'Europe, 2000. E autore altresì dei volumi: Si devono riaprire le case chiuse?, Manduria, Lacaita, 2002; Perplessità sulla pena di morte: è davvero inutile?, Milano, Giuffrè 2003 e Ricerca animale, problema europeo, Padova, Cedam, 2005. Presso la
nostra casa editrice sono apparsi: La dimensione europea delle autonomie e l'Italia, 1984; Droga, problema europeo, 1992; Prevenzione dei maltrattamenti all'infanzia, problema europeo, 2005 e Oltre il sistema rappresentativo? Per un superamento della democrazia partitica, 2006.
Franco Angeli Editore
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