Ludovico Zamenhof, l'ideatore dell'esperanto, rientra nella lista dei 100 simboli della Polonia, sua terra natale. Questo è il giudizio degli autori di "I simboli polacchi", un libro recentemente edito a cura di una commissione di esperti.
Lo studioso polacco, all'avvicinarsi del primo conflitto mondiale, lanciò un ultimo disperato “Appello ai diplomatici”, pubblicato in inglese e in esperanto, invocando il rispetto dei diritti di tutti i cittadini dei singoli stati a prescindere dalla loro etnia, perché “Ogni paese deve appartenere moralmente e materialmente a tutti i suoi abitanti naturali e naturalizzati, qualsiasi sia la loro lingua, religione o supposta provenienza”.
Zamenhof morì il 14 aprile 1917, davanti crollo del suo sogno di fratellanza tra i popoli. I suoi ideali, vivono oggi nell'Esperanto, parlato nel mondo da una comunità di diversi milioni di persone. La lingua, infatti, è sopravvissuta alle persecuzioni naziste ed alle purghe staliniane ed ha maturato in oltre 120 anni di storia una propria cultura e letteratura, di cui hanno preso atto le comunità scientifiche e politiche, e che è alla base di due risoluzioni UNESCO (Montevideo 1954 e Sofia 1985).
La parola adesso passa agli utenti di internet. Per le prossime edizioni del libro, infatti, il comitato dei saggi terrà conto delle preferenze espresse su http://www.kochampolske.eu.