Si è chiusa oggi alle ore 18.00 l'Assemblea nazionale, organizzata dall'Associazione Radicale Esperanto, che si è tenuta al Partito Radicale in polemica con le politiche linguistiche del Miur; non si è tenuto invece il corteo in quanto le adesioni degli organismi FLAICA-CUB, FIS, UNIDAF, LEND e CIDI sono state puramente virtuali, nel senso che nessuno si è materializzato, mentre ANILS e CGIL si sono tirate indietro.
"Diveniamo come italianofoni, in prospettiva, una minoranza, se non oppressa, depressa, se si accetta questa condizione", ha dichiarato Marco Pannella, leader del Partito Radicale. "L'esperanto ha dimostrato tempi di apprendimento, nel terzo mondo, infinitamente minori rispetto alle altre lingue, per via del suo elemento di volontà", ha aggiunto Pannella. Occorre rilanciare, anche come Partito Radicale, la campagna per l'esperanto all'ONU, a sostegno del diritto al lavoro nel linguaggio della 'specie umana'".
"Uno scenario terribile: abbiamo a che fare con una forma di colonizzazione linguistica", ha dichiarato Pagano. "Durante il fascismo con le leggi razziali c'era un mondo accademico pronto a sostenerle con prove scientifiche, esattamente la stessa cosa che accade oggi con l'inglese; siccome le discriminazioni sia di razza che di lingua sono bandite dalla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, noi continueremo però a batterci contro l'oppressione della lingua inglese".