SASSARI. Il Senato accademico dell'Università di Sassari condivide la preoccupazione espressa dall'associazione studentesca Su Majolu in merito alla tutela delle lingue minoritarie. E' in discussione in Parlamento il disegno di legge 5118/2012 relativo alla ratifica della Carta Europea delle lingue regionali o Minoritarie, redatta a Strasburgo nel 1992.
L'associazione Su Majolu in una nota trasmessa al Parlamento italiano e al Consiglio d'Europa manifesta forte disappunto a proposito del testo di legge in questione, in quanto le misure di tutela nello strumento di ratifica sono altamente discriminatorie nei confronti della lingua sarda e sono inoltre contrarie a quanto afferma la Carta Europea delle lingue regionali o Minoritarie. L'associazione ritiene palese che nella scelta dei paragrafi relativi alla tutela della lingua sarda fra le disposizioni della parte III della Carta, sia stata operata una distinzione ingiustificata a scapito della lingua sarda, e una preferenza ingiustificata a vantaggio delle lingue già protette da trattati internazionali e da statuti di autonomia più avanzati rispetto a quello sardo, le quali si vedono riconosciuti sostanzialmente gli stessi livelli di tutela di cui godono oggi.
Sostiene ancora l'associazione Su Majolu: "Denunciamo con forza il fatto che, ratificando la Carta, il Parlamento Italiano non tiene nella dovuta considerazione i bisogni e i desideri del popolo sardo e in particolare la volontà espressa dal Consiglio Regionale della Sardegna nell'ordine del giorno votato all'unanimità nella seduta del 24 luglio 2012, con il quale ha chiesto al Parlamento Italiano di garantire alla lingua sarda i massimi livelli di salvaguardia e promozione in ogni settore della vita economica e sociale, in sede di ratifica della Carta europea delle lingue regionali e minoritarie, con particolare riguardo all'ambito dell'istruzione e dell'informazione".
Il Rettore Attilio Mastino, intervenendo in Senato Accademico, ha suggerito una riforma orientata a una maggiore protezione della lingua sarda, richiamando l'articolo 58 del nuovo statuto dell'Università che dichiara: