Dal Mondiale di Esperanto l'elogio delle lingue

A Firenze una giornata di studio dedicata a Bruno Migliorini

 

Presso la facoltà di lettere dell’Università di Firenze si è tenuto un seminario di studio in memoria di Bruno Migliorini sul tema “Percorsi dell’interlinguistica da Bruno Migliorini ad oggi”, doveroso omaggio da parte dell’Accademia di Esperanto, dell’Accademia della Crusca, l’Università di Firenze e l’Accademia Internazionale delle scienze di San Marino, che hanno voluto e  curato l’organizzazione della giornata, ad una delle figure più eminenti sia nel campo dell’italianistica che della storia della lingua internazionale esperanto, come preludio alla celebrazione del 91mo Congresso Mondiale di Esperanto in corso di svolgimento a Firenze fino al giorno 5 agosto.

 Si sono succeduti gli interventi di Carlo Minnaja (Univ. di Padova), Fabrizio Pennacchietti (Univ. di Torino), Humphrey Tonkin (Univ. di Hartford), Geraldo Mattos (Univ. Uniandrade, Brasile), Mukunda Phatik (Univ. di Katmandu, Nepal), Aleksander Melnikov (Accademia di Meccanica Agricola di Rostov, Russia), Mauro La Torre (Terza Università di Roma), Giordano Formizzi (Università di Verona), Amri Wandel (Univ. Ebraica di Gerusalemme, Israele) e Renato Corsetti (Univ. La Sapienza di Roma) Ha introdotto i lavori il Presidente dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini. Sono  stati inoltre presentati gli studi di Tullio De Mauro (Univ. La Sapienza di Roma) su “Migliorini uomo, linguista ed esperantista” e Nico Sica (Università Bicocca di Milano) sulla pianificazione interlinguistica.

Giordano Formizzi ha rivolto un caloroso appello perché si promuova l’insegnamento  dell’esperanto nelle scuole in quanto lingua facilissima e neutrale di fronte al pericolo di colonizzazione culturale dell’inglese.

Negli ultimi tempi, con l’invasione sempre più massiva in ogni campo del viver civile di termini inglesi perloppiù non necessari, si fa  spesso riferimento da parte delle associazione di difesa dell’italiano all’impegno di Bruno Migliorini per la tutela della lingua, che avrebbe con lui acquisito basi scientifiche, ricordando come egli si adoperasse ad italianizzare correttamente i termini stranieri prima che si diffondessero in modo ibrido, come “apprendistato” coniato da Migliorini al posto di  “apprendissaggio” o “autista” al posto di “chauffeur”. Non si è comunque certi che l’autore della “Storia della lingua italiana” si sarebbe spinto tanto se fosse stato ai giorni nostri nella difesa della lingua da aderire ad iniziative autoritarie come l’istituzione di un consiglio superiore della lingua italiana, promosso tempo fa da un gruppo di senatori guidati da Andrea Pastore, o avrebbe affidato tale tutela al buon gusto dei buoni autori e dei cittadini che vivono la lingua adoperandosi nel contempo per il riconoscimento ufficiale dell’esperanto nelle istituzioni internazionali.

Giorgio Bronzetti

 

 


 

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