(Il Sole 24 Ore Radiocor) - L'Italia non partecipa alla cooperazione rafforzata sul brevetto unico europeo a causa della discriminazione linguistica, cosi' come la Spagna. Ci sono dei segnali che tale posizione stia cambiando dopo l'adesione all'accordo internazionale (non limitato ai membri Ue) per il tribunale unico per le controversie sul brevetto? "Si vedra' - risponde Benoit Battistelli (Presidente dell'Ufficio europei dei brevetti) - la cosa certa e' che il cammino del brevetto europeo e' un successo, ora dobbiamo arrivare all'ultima tappa affinche' la protezione sia uniforme, mi auguro vivamente che l'Italia raggiunga questa grande famiglia europea. C'e' una situazione paradossale: le imprese italiane possono chiedere un brevetto unitario in tre lingue, inglese, francese o tedesco, quindi saranno protette in 25 paesi (Italia e Spagna sono fuori dalla 'cooperazione rafforzata' - ndr), ma affinche' possano essere tutelate nel loro paese devono chiedere una protezione specifica. Inoltre rilevo che per 35-40 anni l'Italia ha lavorato con un sistema a tre lingue, quindi non cambierebbe nulla...."
In questa fase di crisi profonda dell'economia e della posizione competitiva europea avere un sistema unico del brevetto che cosa aggiunge? "Nel 2012 abbiamo registrato un aumento delle domande di brevetti, 258 mila in tutto, pari al 5% piu' del 2011. Le cifre di quest'anno vanno nella stessa direzione: a settembre +4% su dodici mesi: cio' vuol dire che malgrado la crisi economica e finanziaria le imprese hanno capito che il miglior modo di reagire e' investire in ricerca e sviluppo, avere un attivo in materia di brevetti e innovazione. Questa e' una buona notizia. Un recente studio sull'impatto dei diritti della proprieta' intellettuale sull'economia europea in termini di pil, occupazione, salari e commercio ha mostrato come circa il 40% dell'attivita' economica della Ue e' generato da industrie ad alta intensita' di diritti di proprieta' intellettuale, circa il 35% dell'occupazione e' in questi settori, la media delle remunerazioni e' di oltre il 40% piu' alta e questi settori rappresentano il 90% dell'export"
Insomma, il brevetto unico europeo e' uno stimolo a brevettare, facilita le condizioni nelle quali operano le imprese
"Certamente, per le imprese la riduzione dei costi e' il fattore essenziale, per le piccole e medie la riduzione dei costi arriva al 70%, e' un grande vantaggio cosi' come e' un vantaggio per le universita', i centri di ricerca".
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(RADIOCOR) 24-10-13 11:43:09 (0211) 5 NNNN