Il presidente dell’Ufficio europeo di Monaco di Baviera, Benoit Battistelli, ha dichiarato ieri a Radiocor che il progetto di brevetto europeo unitario è un successo e che l’Italia e la Spagna dovrebbero aderire invece di opporsi. I due paesi sono rimasti fuori dal progetto di brevetto europeo unitario perché il Commissario europeo Barnier impose un regime linguistico trilingue (francese-inglese-tedesco) nonostante un accordo politico raggiunto nel dicembre 2010 prevedesse un regime a cinque lingue.
Battistelli appoggia quindi un regime linguistico discriminatorio e anacronistico. Da ormai diversi anni, per esempio, le aziende italiane brevettano di più di quelle britanniche, ma non hanno accesso agli stessi servizi delle concorrenti d’oltre manica perché l’italiano non è lingua ufficiale dell’Ufficio dei brevetti di Monaco di Baviera. Lo spagnolo è lingua ufficiale dell’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale, ma è esclusa dal brevetto europeo. Con la conclusione paradossale che oggi un brevetto europeo costa meno a un’azienda americana che a una impresa spagnola.
Se Battistelli vuole promuovere gli interessi delle aziende italiane ed europee denunci pubblicamente un regime linguistico discriminatorio, che causa alle imprese italiane un aggravio di costi dovuti alla traduzione di almeno il 30% rispetto a un’impresa concorrente austriaca. Se l’Europa è un mercato unico, allora non si può ammettere una distorsione della concorrenza fra imprese fondata sulla lingua.