I progetti finanziati dal Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competitività 2007-2013”, cui contribuisce anche l’Unione europea, hanno come finalità la promozione dello sviluppo delle regioni del Meridione. Il potenziamento dell’insegnamento delle lingue straniere è una delle misure più diffuse fra gli istituti scolastici. Molti istituti però stanno utilizzando i fondi per assumere solo ed esclusivamente docenti madrelingua (per lo più madrelingua inglese).
L’Associazione Nitobe (http://www.nitobe.it) condanna una politica linguistica discriminatoria che va a danno del personale italofono preparato e qualificato dalle strutture nazionali o estere. Una cosa diversa sarebbe richiedere di essere madrelingua o alternativamente di avere una conoscenza della lingua straniera a livello C1, oltre alle competenze pedagogiche necessarie. Premiare i madrelingua in quanto tali, invece, discrimina chi ha un attributo linguistico diverso dalla nascita perché non è messo nelle condizioni di competere ad armi pari con i concorrenti, nemmeno se in possesso dei migliori certificati. Il mercato del lavoro europeo è aperto e tutti possono ambire ai posti di lavoro pubblici anche all’estero. Ma non è ammissibile che uno stato accetti che si discrimini contro i suoi stessi cittadini richiedendo loro di essere madrelingua straniera.