Secondo la decisione del Consiglio Diretto  della UEA, il 99mo Congresso Universale a Buenos Aires, in Argentina, tratterà il tema ““I nipoti ci benediranno? Aspirazioni per un futuro sostenibile”. Tra l’altro, quel tema segnerà la fine del Decennio Mondiale dell’educazione per (dauripova) Evoluzione (2005-2014), sotto il patrocinio dell’Unesco.
 
“Noi esperantisti lavoriamo già per ‘i nipoti’, ossia per le generazioni future, secondo le parole di Zamenhof in ‘La espero’ (La speranza)”, commenta Mark Fettes, presidente dell'Associazione Universale d'Esperanto (UEA). “Ma i nostri nipoti vivranno in una società mondiale che deve risolvere molto più problemi, non solo quelli linguistici. Esplorare i legami tra  le queste aspirazioni e la nostra, che è la finalità del programma tematico.”
 
Nel concetto di sviluppo sostenibile si trova la conservazione delle diversità della cultura e della lingua, insieme alla diversità bio-ecologica. Questo aspetto del tema del congresso certamente riceverà attenzione a Buenos Aires, dove potrà istruirsi riguardo alle finalità di conservare le lingue indigene, riguardo all’imparare diverse lingue, e cose simili. Fettes, tuttavia, sottolinea che il tema tratterà più vasti terreni.
 
Tradizionalmente, si parla di “tre colonne” dell’evoluzione sostenibile: l’economia, la società e la natura. Noi faremo attenzione che le riunioni diano attenzione a tutti questi campi. Per questo noi non finalizziamo solo alla l’istruzione né alle attuali evoluzioni mondiali e le alternative, ma anche ad aggiornare la nostra ideologia. Dai dibattiti del congresso, spero, potrebbero venire nuove risposte alla domanda: perché  l’Esperanto?”