Consiglio Generale del Partito Radicale-Raccomandazione sulla lingua internazionale

CONSIGLIO GENERALE DEL PARTITO RADICALE

RACCOMANDAZIONE SULLA LINGUA INTERNAZIONALE 

 Il Consiglio Generale del Partito radicale tenutosi a Roma dal 18 al 21 luglio,

considerando che si moltiplicano le denunce di linguisti e uomini di
cultura circa i rischi di progressiva emarginazione delle nostre
lingue a beneficio dell'inglese;

tenuto conto che la lingua non è solo strumento di comunicazione, ma
mezzo indispensabile di espressione di una cultura che non può
sopravvivere senza di quella;

constatando pertanto che il rischio che dicevamo concerne la stessa
identità europea, la cui essenza sta appunto nella pluralità delle
culture del Vecchio continente;

rilevando altresì che il regime linguistico attualmente vigente
nell'Unione Europea - di parità nominale fra tutte le lingue - è
divenuto sempre più difficile e costoso via via che le lingue
dell'Unione aumentano, per cui quella parità è sempre più solo
nominale e apparente;

considerando, infine, che se l'Unione Europea avanzerà, com'è
auspicabile, e assumerà sempre più dimensione politica e struttura
soprannazionale, essa dovrà risolvere in modo meno inadeguato e
inefficiente che non oggi il problema della comunicazione
intereuropea;

tenuto conto di tutto questo, si impegna affinché, per iniziativa
delle Istituzioni dell'Unione Europea, e in particolare del
Parlamento Europeo - l'istituzione comunitaria che più soffre delle
ricordate difficoltà linguistiche - venga organizzata una
prima "Conferenza europea sulle lingue", e i necessari momenti
organizzativi preparatori, nella quale i rappresentanti dell'Unione e
delle sue istituzioni, politici nazionali, linguisti, uomini di
cultura particolarmente qualificati ed esponenti delle organizzazioni
europeiste discutano le questioni linguistiche dell'Europa, e in
particolare quelli della comunicazione intereuropea, e ne studino e
propongano appropriate e non illusorie soluzioni.