Le ligue in pericolo- Risuluzione del III Congresso delle Federazioni dei Partiti dei Verdi

RISOLUZIONE DEL III CONGRESSO DELLA FEDERAZIONE EUROPEA DEI PARTITI DEI VERDI: LE LINGUE IN PERICOLO  

 

 

                     

- Considerando  che "nei prossimi 100 anni il 90% delle lingue nel mondo saranno scomparse o quasi",
come hanno ammonito centinaia di linguisti in occasione della XXI^ assemblea del Consiglio dell' UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente);

- Osservando che "almeno 3000 delle 6000 lingue sono in grave pericolo o stanno morendo in molte parti del mondo", come riconobbe l'UNESCO stessa nell'ultima Giornata Internazionale per la Lingua Materna,  e che, secondo il libro rosso dell'UNESCO sulle lingue  in pericolo, circa il 60% delle lingue europee sono direttamente in pericolo;

- Considerando a tal proposito che la stessa UNESCO nella risoluzione sull'insegnamento plurilingue    approvata nella XXX Conferenza Generale, mette in guardia sulla minaccia attuale alla diversità delle lingue che viene dalla globalizzazione della comunicazione e dalla tendenza ad usare una sola lingua, con il rischio che le altre grandi lingue del mondo vengano emarginate e spariscano quelle meno usate e, fra di esse, quelle regionali;

- Ricordando che Klaus Toepfer, direttore amministrativo dell'UNEP, ha messo in rilievo il fatto che perdere la lingua e il suo contesto culturale è come bruciare l'unico libro specialistico sul mondo della natura ",  e che, se scompariranno queste culture, esse e la loro correlazione intima con la natura andranno per sempre perdute", e facendo osservare che secondo l'organo dell'UNESCO "tra le piante e le specie animali messe in pericolo nel mondo odierno molte sono conosciute soltanto da quei popoli le cui lingue stanno per morire, e quindi con la loro scomparsa scompariranno anche tutte le   conoscenze tradizionali su questi fenomeni ecologici. Nel 1992 il Vertice Mondiale di Rio ha dato vita ad un meccanismo per impedire la diminuzione della biodiversità. E' ormai venuto il momento  che il Vertice di Rio si interessi alle lingue." (Corriere dell'UNESCO, aprile 2000);

- Nella consapevolezza  che nel rapporto del Consiglio d'Europa " La diversità delle lingue nei sistemi  scolastici degli Stati membri" secondo un'inchiesta  fatta in 37 Paesi "si costata questo: oggi in quasi 4 Paesi su 5 una lingua viene imparata da un numero maggiore di alunni rispetto a quello di quanti imparano tutte le altre lingue" e

- Ricordando che il Ministero Italiano della Pubblica Istruzione nella circolare del 10-04-95, numero 126, ha impiegato queste parole circa il cosiddetto metodo Paderborn per l'insegnamento delle lingue straniere: "la qualità glottodidattica della lingua internazionale risulta molto interessante . funzionando da "modello linguistico", da "unità di misura " delle lingue- per intenderci- appresa prima di qualsiasi lingua straniera, facilita, con guadagno di tempo, il loro successivo apprendimento" e ha dichiarato  che "uno studio propedeutico dell'esperanto ha prodotto un miglioramento del 25%   nell'apprendimento del russo, del 30% per il tedesco, del 40% per l'inglese e persino del 50% per il francese";

- Ricordando che la risoluzione presentata in occasione del II Congresso della Federazione "raccomanda di istituire all'interno del Parlamento Europeo una Commissione che studi le diverse soluzioni possibili del problema su come coniugare la sicurezza del sistema linguistico-ecologico con la comunicazione su base economica e democratica, senza scartare l'ipotesi di adottare l'Esperanto quale lingua federale europea " - risoluzione approvata dal Consiglio;
 
- Afferma  che l'annunciata scomparsa del 90% dell'eredità linguistica umana non è solo una catastrofe
culturale, ma rappresenta anche una catastrofe ecologica;

- Invita il Consiglio d'Europa, la Commissione Europea e i governi europei, membri e no dell'Unione Europea, a convocare al più presto possibile una conferenza intergovernativa per studiare lo stato del sistema ecologico delle lingue in Europa, chiamando la società civile a collaborare e, specialmente, i partiti europei transnazionali e le Associazioni e le Organizzazioni non governative;

- Sollecita tutti i membri del partito, i deputati verdi nazionali ed europei, i ministri verdi perché appoggino tale Conferenza ed anche l'istituzione di un Osservatorio linguistico europeo che controlli in quale misura spariscono le lingue europee e, in particolare, quelle meno diffuse, sia nelle scuole, sia nella società come pure nei mezzi di comunicazione di massa;

- Invita  ogni membro del partito e i deputati nazionali ed europei, i membri delle istituzioni
governative e anche i ministri verdi affinché informino il ministro della pubblica istruzione e le rispettive istituzioni scolastiche del proprio Paese sul contenuto della circolare italiana e appoggino la sperimentazione europea e l'approvazione, su vasta scala, del metodo di Paderborn.

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