Lettera di Jacques Chirac
Jacques Chirac, candidato alla presidenza della Repubblica francese nel prossimo ballottaggio del 5 maggio, ha dato una risposta molto impegnativa al rappresentante della Federazione Esperantista Francese, Vincent Charlot – che gli aveva richiesto di esprimersi in merito alla lingua internazionale Esperanto. Ecco la lettera del 15 aprile, riportata integralmente con la traduzione.
Cher Monsieur,
Vous avez bien voulu appeler mon attention sur le problème de l'Espéranto et je vous en remercie car, comme vous le savez déjà, il s'agit d'une cause à laquelle je suis sincèrement favorable.
Même si pour des raisons que vous comprendrez aisément, je souhaite avant tout me consacrer à la défense de la francophonie, j'éprouve une sympathie profonde pour l'espéranto et le projet humaniste qui a présidé à sa création et qui anime plus que jamais ses défenseurs aujourd'hui.
J'estime pour ma part que la progression de l'espéranto, dans le respect de la diversité culturelle qui lui est consubstantiel, serait un facteur puissant d'harmonie et de compréhension entre les peuples.
Il ne fait aucun dout que, si le sort des urnes m'est favorable, je soumettrai au prochain gouvernement, et au ministre de l'Éducation nationale en particulier, la question de son inclusion comme option au baccalauréat, notamment au regard des souhaits exprimés par les élèves et parents, et de la possibilité de recruter suffisamment d'examinateurs compétents.
Je vous prie de croire, Cher Monsieur, à l'expression de mes sentiments les meilleurs,
Bien cordialement [manuscrit]
Jacques Chirac
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Egregio signore,
Lei ha voluto attirare la mia attenzione sul problema dell'Esperanto, e di ciò la ringrazio poiché, come già sa, si tratta di una questione alla quale sono sinceramente favorevole.
Anche se, per ragioni che lei potrà facilmente comprendere, desidero dedicarmi prima di tutto alla difesa della francofonia, provo una profonda simpatia per l'Esperanto e per il progetto umanista che ha presieduto alla sua creazione e che più che mai anima oggi i suoi difensori.
Da parte mia ritengo che il progresso dell'Esperanto, nel rispetto della diversità culturale, ad esso connaturato, sarebbe un potente fattore di armonia e di comprensione tra i popoli.
Senza alcun dubbio, se la sorte delle urne mi sarà favorevole, sottoporrò al prossimo governo, ed in particolare al ministro dell'Educazione nazionale, la richiesta per la sua inclusione come opzione per il baccalaureato, tenendo conto, in particolare, dei desideri espressi dagli studenti e dai genitori e della possibilità di reperire un numero sufficiente di esaminatori competenti.
La prego di credere, egregio signore, nell'espressione dei miei migliori sentimenti.
Molto cordialmente. [manoscritto]
J. C.