Simposio Parlamento Europeo

 

Con la presidenza dell’europarlamentare Michael Gahler i partecipanti hanno adottato al termine del simposio i seguenti principi:

1. Per comunicare con gli altri ognuno è libero di scegliere la lingua, ma nei rapporti con le autorità e gli uffici pubblici si devono rispettare le disposizioni linguistiche e legali del posto (principio territoriale)
2. Nella sfera privata ognuno ha il diritto di comunicare con la lingua che vuole, ma i candidati a pubblici uffici dovrebbero usare la lingua locale e rispettare le disposizioni linguistiche e legali del posto (principio di integrazione)
3. Nell’ambito delle attività private ognuno può organizzare la propria comunicazione nella lingua che preferisce, ma nei rapporti con le pubbliche autorità l’uso della lingua deve essere conforme alle disposizioni linguistiche e legali valevoli nel posto (principio di autogoverno locale)
4. Nella gestione dei propri affari ognuno è libero di scegliere la lingua preferita, ma nei rapporti di lavoro ognuno deve soddisfare i requisiti professionali, compresa la qualifica linguistica richiesta per la specifica attività dalla ditta, associazione o istituzione datrici di lavoro (principio di qualifica professionale)
5. La comunicazione all’interno degli uffici pubblici e dell’amministrazione degli Stati Membri dipende dall’assetto giuridico e costituzionale del Paese di cui trattasi (principio di sussidiarità)
6. La comunicazione degli Organismi dell’Unione Europea dovrebbe essere non discriminatoria, razionale ed efficiente. Pertanto come direttiva generale si può dire che la comunicazione esterna verso i cittadini e dentro una struttura di un mandato politico deve comprendere tutte le lingue ufficiali dell’Unione, mentre la comunicazione interna necessita di un mezzo comune di comunicazione . Fino a che questa lingua di lavoro è costituita da una lingua nazionale, persiste una comunicazione discriminatoria (distinzione tra comunicazione esterna "civica" e comunicazione interna "professionale" )
7. Fino a che esiste una discriminazione nella comunicazione interna alle istituzioni dell’Unione, gli organismi competenti dell’Unione e le autorità del settore dell’istruzione degli Stati Membri dovrebbero effettuare delle ricerche su soluzioni non discriminatorie, come un modello di lingua universale (lingua pianificata), sulle sue condizioni , capacità e limiti, per sostenere studi di fattibilità e facilitare esperimenti linguistici in vista di una soluzione conclusiva della restante discriminazione nella comunicazione interna e interetnica (principio di uguaglianza e non discriminazione)
8. Infine, è compito delle autorità competenti degli Stati Membri e degli organismi competenti dell’Unione Europea coordinare le iniziative del settore, organizzare il necessario insegnamento nelle scuole, offrire e garantire la diversità nell’insegnamento linguistico e infine salvaguardare le identità culturali e linguistiche all’interno di questa Unione multilingue. (principio della diversità nell’unità)

Come risultati specifici i partecipanti si propongono:

-di informare i cittadini dell’Unione Europea dei loro diritti e doveri nel campo della comunicazione in questa Unione multilingue

-di rammentare ai membri della Convenzione i più importanti principi che dovrebbero essere sanciti in una Costituzione europea come diritti e doveri nel campo della comunicazione in una comunità multilingue come l’Unione Europea e

invitare tutti i politici e le autorità competenti degli Stati Membri e dell’Ue

-ad approfondire il concetto di multilinguismo "neutrale",

-ad intraprendere studi di fattibilità circa una lingua comune che assicuri una comunicazione non discriminatoria,

-a favorire sperimentazioni linguistiche nelle scuole tendenti a un migliore e più celere apprendimento della prima lingua estera e

-a creare un osservatorio per monitorare l’evoluzione dell’uso delle lingue nell’Unione e la protezione e la salvaguardia delle identità linguistiche e culturali degli Stati Membri.