Ancora un romanzo contro la discriminazione razziale. L’autore è István Nemere, ungherese, uno degli scrittori esperantisti più prolifici, la trama ha per teatro il Sud Africa del periodo in cui vigeva la segregazione razziale. Il titolo, La blinda birdo, (L’uccello cieco), si riferisce a uno dei due protagonisti, Viborg, uno scrittore svedese, il quale, arrivato appunto in Sud Africa, in un primo tempo non vede, o non vuole vedere, l’iniquità della situazione, vivendo soltanto in mezzo a europei, che ritiene intellettualmente e culturalmente ad un livello superiore dispetto agli altri abitanti. Quello che gli apre gli occhi è Djebo, appartenente alla razza discriminata, ed arrivato clandestinamente ad un congresso di scrittori; i due si incontrano, e poi fanno amicizia, malgrado i pregiudizi di Viborg, e anche malgrado il fatto che la moglie di Viborg lo abbandona perché a affascinata da Djebo. Questi sarà imprigionato, e Viborg entrerà in un movimento che si batterà per la sua liberazione, convinto che la missione di uno scrittore sia quella di raccontare la verità. Alla fine Djebo sarà scarcerato, ma non si tratterà di un lieto fine: un’infezione contratta durante la prigionia lo porterà ad una morte prematura.
In un altro romanzo dello stesso autore. La alta akvo, “l’acqua alta) è trattato un tema ecologico; l’acqua alta è quella di un lago artificiale, formato da una diga; l’ingegnere che ne dirige i lavori assiste alla distruzione del territorio e delle sue memorie man mano che imperversano le piogge; la sua preoccupazione lascia indifferente la moglie, che anche in questo romanzo è attratta da un altro uomo, e la famiglia si distrugge parallelamente all’ambiente.