Nel trentesimo anniversario della morte del grande poeta ciociaro Libero De Libero (1903-1981), sono stati pubblicati – su iniziativa di Gerardo Vacana – i poemetti “Ascolta la Ciociaria” e “Creatura celeste”, quest’ultimo dedicato a Fondi, città natale del Poeta, in edizioni bilingui con testo a fronte, in esperanto, a cura di Amerigo Iannacone, e in rumeno, a cura di Doina Opriţă. Intanto è in preparazione l’edizione bilingue con traduzione spagnola di Carlos Vitale, mentre Giuseppe Norcia, narratore e traduttore italo-belga, ha curato la traduzione francese di “Solstizio”.
Il volumi italiano-esperanto e italiano-rumeno avranno una triplice presentazione, nell’ambito degli Incontri Internazionale di Poesia di Alvito e Val di Comino: il 4 ottobre alle ore 18,00 saranno presentati a Gallinaro, auditorium del Comune, con interventi dei traduttori, di Gerardo Vacana e, per la traduzione in esperanto, di Renato Corsetti; il 6, alle ore 17, si terrà una presentazione a Fondi, il 7 infine i libri saranno presentati a Patrica, città dove De Libero trascorse gli anni giovanili e dove ora riposa.
Scrive Gerardo Vacana in prefazione: «Nella sua piú celebre composizione, “Ascolta la Ciociaria”, del 1953, composta di 30 ottave e ispirata per la maggior parte a paesi ricadenti in provincia di Frosinone, De Libero dedica un’intera strofa al paese natio, Fondi, che contiene anche una promessa: “Non voglio nominarti, Fondi, / sole non voglio darti d’autunno, / lasciami andare, verrà il tuo turno / d’essere lanciata come mongolfiera / nel giorno degli Ausoni sui Lepini: / il piú storto tra i rami d’arancio, / sono il tuo segreto melangolo / e non avrò miele da ricordarti.” Passati alcuni anni, nel volume “Sono uno di voi”, del 1962, e in tutte le edizioni successive, figura anche il poemetto “Creatura celeste”, di 20 ottave, interamente dedicato a Fondi. Il figlio memore e galantuomo aveva mantenuto la promessa. Ci furono, dopo la raccolta mondadoriana Scempio e lusinga del 1972, che riunisce tutte le poesie dal 1930 al 1956, altre due ristampe di Ascolta la Ciociaria, di cui porto intera la responsabilità: la prima nel 1977, curata da Giuseppe Appella, col patrocinio della Provincia di Frosinone, che, su mio suggerimento, celebrò il suo Cinquantenario nel nome del Poeta (e per l’occasione, sempre a cura di Appella, furono stampate da L’Arco Edizioni d’Arte, Roma, poche copie impreziosite da un’acquaforte di Umberto Mastroianni); la seconda nel 2003, curata da mia figlia Maddalena, per ricordare l’autore nel centenario della nascita. A questa edizione collaborarono con entusiasmo ben dodici scrittori europei, ciascuno dei quali tradusse nella propria lingua non meno di due strofe. Amerigo Iannacone, il solo italiano, tradusse tre strofe in esperanto».