Venerdì 23 novembre (h. 21) si svolgerà presso il teatro sperimentale "L. Arena" di Ancona la cerimonia di premiazione del Premio "Zamenhof - Le voci della pace", nato nel 2002 con l'intento di dare risalto a iniziative e modelli di vita di persone impegnate in campo umanitario. Il riconoscimento, rappresentato da una scultura del m.o Walter Valentini dal titolo "Il Pane del Sole", verrà assegnato quest'anno a:
-- Claudio Baglioni, per il suo impegno decennale a Lampedusa, volto a favorire con l'aiutodell'arte l'integrazione interculturale e lo sviluppo umano e in una difficile terra di frontiera (ritirerà il premio l'avv. Luca Pardo);
-- Sergio Campo, che ha saputo trasformare una tragica esperienza di vita in uno splendidoesempio di solidarietà con la creazione della Fondazione "Niccolò Campo" e, in particolare, con ilprogetto "Bimbingamba" che fornisce protesi a bambini di tutto il mondo che hanno perduto gli artiper incidenti o per la guerra;
-- L'Associazione "Rondine Cittadella della Pace" per il suo impegno, tra l'altro, nellostudentato che accoglie giovani studenti provenienti da popoli in guerra tra loro per dimostrare,attraverso un'autentica esperienza di vita, il valore dell'amicizia e l'assurdità della guerra.
Durante la cerimonia verrà consegnato anche il Premio "Stoppoloni — le integrazioni impossibili" - che ha lo scopo di far conoscere ed aiutare operatori sociali e culturali meno conosciuti ma capaci di incidere profondamente in alcune realtà sociali. Il vincitore di quest'anno è "Clochard alla Riscossa", un sindacato spontaneo di senza fissa dimora che si prodiga per favorire la risalita di persone che sono scivolate nei gradini più bassi della scala sociale.
I Premi prendono il nome, rispettivamente, da Ludovico Zamenhof (1859-1917), iniziatore della lingua esperanto, e da Umberto Stoppoloni (1917-2001). Entrambi I riconoscimenti sono collegati ai valori fondanti della comunità esperantista, ovvero la pace, la solidarietà tra i popoli ed il rispetto per tutte le culture. Zamenhof, infatti, quando nel 1887 presentò al mondo la sua lingua, non lo fece per stravaganza o per proporre un passatempo alle alle elite culturali ma per offire ai popoli un fondamento neutrale sul quale mettersi in comunicazione pacificamente e fraternamente.
La compagnia VI Luglio concluderà la serata con una lettura teatrale dal titolo "Lo tiramno d'Ankona" di Gianfranco Giacchetta. Alla serata interverranno, inoltre, tre classi della Scuola Elementare "Domenico Savio" con alcune canzoni in esperanto.